La provvigione nel lavoro subordinato:

23.08.2023

Normalmente la provvigione costituisce una forma di retribuzione ad incentivo. Può essere prevista sia nell'ambito del contratto a natura subordinata (molto raramente) sia nel contratto di agenzia e in altre forme contrattuali. Qualora nel contratto di natura subordinata venga contemplata nel cedolino paga una voce retributiva nominata provvigione appare il caso, che, sia il datore di lavoro che il lavoratore ne controllino effettivamente la natura. La provvigione dunque può essere considerata una sorta di incentivo suppletivo alla retribuzione deve però rispettare gli elementi previsti dal dettato normativo. Difatti il datore di lavoro qualora la preveda nell'ambito delle diverse voci del cedolino paga, deve necessariamente farla rientrare nel montante contributivo e versare i contributi su tale somma. Molto spesso accade che il datore di lavoro dimentichi di calcolare e versare la contribuzione sulla somma e laddove la natura subordinata del rapporto implica che le voci retributive siano oggetto di calcolo contributivo, deve mettersi in evidenza il rischio che questa prassi possa costituire una vera e propria evasione contributiva. Il lavoratore dovrà, al momento della contrattazione individuale effettuata con il datore di lavoro, valutare la voce provvigioni. Se questa effettivamente sia il frutto di elementi premiali che vengono riconosciuti al lavoratore per attività lavorativa che eccede la mansione ordinaria, dovrà anche sapere che tale somma non verrà calcolata ai fini del trattamento di fine rapporto, dunque la provvigione può esse inserita nell'ambito della cedolino paga ma occorre monitorarne l'introduzione. 

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